
Ad Affile, un piccolo comune della provincia di Roma, il sindaco ha deciso di costruire un monumento in un parco pubblico al generale Rodolfo Graziani, esponente di punta del fascismo e della Repubblica di Salò.
Graziani ha legato il suo nome e la sua esistenza ad alcune tra le pagine più vergognose del regime. Il tramonto del fascismo lo vede tra i più convinti della necessità di proseguire la guerra a fianco della Germania nazista, tra le fila della Repubblica sociale italiana della quale divenne ministro della difesa e in seguito delle Forze armate. I suoi uomini si impegnarono soprattutto nella lotta anti partigiana. Lui stesso consegnandosi agli Alleati il 27 aprile 1945 sostenne la legittimità dell’occupazione nazista e la fondatezza della guerra civile contro la Resistenza. Nei primi anni della Repubblica non prese la distanze, ma tentò di rivendicare e difendere le sue scelte.
Ho scritto una lettera aperta sul mio blog sul Fatto Quotidiano, per sostenere sostenere la mobilitazione animata in queste settimane da storici, studiosi e associazioni, in Italia e all’estero, contro questa decisione sbagliata e gravemente offensiva della storia d’Italia.