Dalla Camera

In questo mese alla Camera abbiamo presentato una Mozione e un Ordine del Giorno per impegnare il Governo a intervenire immediatamente sul caro-affitti, a cominciare dall’impiego celere delle risorse previste dal Pnrr per gli studentati. Ho svolto la dichiarazione di voto a nome del Partito Democratico. In commissione abbiamo affrontato diversi temi tra cui l’istituzione degli albi per le professioni pedagogiche e la tutela previdenziale per i lavoratori dello spettacolo.

CARO AFFITTI, LA DESTRA VOLTA LE SPALLE A STUDENTESSE E STUDENTI

Mercoledì 31 maggio sono intervenuto in aula a nome del partito democratico per la dichiarazione di voto sulla mozione contro il Caro affitti. Qui il video e il testo completo dell’intervento.

La mozione chiedeva di rispettare gli impegni del Pnrr, vigilare sulla destinazione per il diritto allo studio dei nuovi alloggi da realizzare, istituire un tavolo permanente di confronto che coinvolga gli organismi studenteschi, aumentare i fondi per i contributi di locazione e per la concessione di borse di studio.

La destra in un primo momento ha scelto di non impegnarsi concretamente su nessuno di questi punti e ha bocciato il nostro testo. Questa settimana però ho ripresentato in un Ordine del giorno l’impegno della mozione riguardo al Pnrr, chiedendo sia tempi celeri di attuazione sia, in particolare, che anche gli Atenei possano direttamente accedere ai bandi per gli studentati. La maggioranza alla fine ha scelto di accogliere questo Odg e abbiamo così portato a casa un primo piccolo risultato con un impegno chiaro. Vigileremo affinché non resti lettera morta.

VOTO AI FUORISEDE, ENNESIMO PASTICCIO DELLA MAGGIORANZA CONTRO I GIOVANI

Già nella scorsa legislatura come Partito Democratico abbiamo accolto e portato avanti le istanze di tanti studenti e lavoratori fuorisede riguardo all’esercizio del diritto di voto. L’obbiettivo della nostra proposta di legge, nata dall’interlocuzione con “Voto dove Vivo”, è quello di permettere l’esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura. Un provvedimento che abbatterebbe ostacoli geografici ed economici per circa 5 milioni di persone.

La destra ha generato l’ennesimo pasticcio. Prima, in Commissione Affari Costituzionali, ha azzerato di fatto la discussione sul merito della nostra proposta assumendo un’immotivata delega di legge all’esecutivo, utile solo a dilazionare i tempi. Poi ha portato in aula un testo di delega bocciato dagli stessi uffici tecnici di Montecitorio. Nel frattempo i tanti lavoratori e studenti interessati dal provvedimento attendono risposte che rischiano di non arrivare in tempo per le Europee del 2024.

Su questo un interessante articolo di Fanpage.

IL GOVERNO MELONI BOCCIA OPZIONE DONNA

Alla Camera il governo Meloni ha bocciato la mozione del Pd che chiedeva il ripristino di Opzione Donna, eliminata nell’ultima legge di Bilancio. Con motivazioni incomprensibili, questa destra continua a prendersela con i più deboli e in tante non potranno più accedere a una misura di giustizia sociale.
Sono, infatti, più di 20 mila le lavoratrici costrette a rinviare la pensione. Inoltre, viene introdotta una disparità di trattamento tra chi ha figli e chi no: una discriminazione che porta il Paese indietro di decenni e soprattutto dimostra ancora una volta che non basta una Presidente del Consiglio donna per fare politiche per le donne.

In Commissione

PROFESSIONI PEDAGOGICHE

In queste settimane abbiamo terminato le audizioni e l’esame in commissione della proposta di legge in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione dei relativi albi professionali. Riteniamo positivo l’intento di valorizzare attraverso albi professionali le categorie pedagogiche e educative. Chiediamo che in aula venga ulteriormente approfondito il dibattito. Qui l’intervento dell’onorevole Manzi in discussione generale dopo l’approdo in aula.

INIZIATIVE NORMATIVE IN FAVORE DEI LAVORATORI DEL SETTORE DELLO SPETTACOLO

Nel mese di maggio abbiamo continuato a ricevere in audizione numerose sigle sindacali dei lavoratori dello spettacolo quali CGIL-SLC, Sindacato lavoratori della comunicazione, FISTel-CISL, Federazione informazione, spettacolo e telecomunicazioni, UILCOM, FNC-UGL Comunicazioni, ASSOMUSICA e Associazione generale italiana dello spettacolo (AGIS) in merito a un duraturo contenzioso con l’Inps inerente al corretto calcolo dei contributi versati dai lavoratori del settore nel periodo 1993-2011.

Condividiamo l’urgenza di intervenire prontamente sul tema per tutelare i lavoratori interessati, ma abbiamo anche posto all’attenzione della Commissione Cultura la necessità di superare la disciplina vigente. Crediamo infatti che sia necessario riorganizzare il sistema previdenziale sulla base delle specificità del settore dello spettacolo, di un progressivo superamento dell’attuale massimale giornaliero e annuale relativo al versamento  dei contributi utili al conseguimento dell’annualità contributiva, con riferimento alle varie e diverse categorie di lavoratori e nelle sue articolazioni giornaliere e annuali, stabilendo un regime transitorio per il progressivo e graduale innalzamento del massimale contributivo fino a prevederne almeno l’adeguamento con le altre categorie di lavoratori.

INTERROGAZIONE SU TARIFFE USO IMMAGINI BENI CULTURALI

Un’altra follia del Governo: sarà necessario pagare un canone e ottenere una concessione specifica per utilizzare le immagini di beni culturali e opere d’arte statali nelle pubblicazioni e nei lavori di ricerca.

Un provvedimento che contrasta apertamente con le libertà costituzionali di espressione, danneggia l’editoria, i ricercatori e limita di fatto la fruizione e la diffusione del nostro patrimonio culturale. Il Governo si pone inoltre in aperto contrasto con il Piano nazionale per la digitalizzazione del giugno 2022 e la previsione di gratuità di immagini di beni culturali.

E’ assurdo che la maggioranza, invece di incoraggiare la libera diffusione del nostro patrimonio artistico, scelga deliberatamente di limitarne la promozione e lo studio. Per questo come Partito Democratico abbiamo immediatamente depositato un’interrogazione al ministro Sangiuliano.