PERCHE’ ANCHE GLI UOMINI DEVONO INVESTIRE NELLE BATTAGLIE FEMMINISTE

Ci sono molti modi per un uomo di non accettare l’autonomia di una donna. Dalle piccole cose quotidiane fino all’estremo della violenza o all’omicidio. Sono piani incommensurabilmente differenti, ma la radice è la stessa. È in questo senso che la violenza contro le donne di alcuni uomini riguarda tutti gli uomini e i loro comportamenti. La radice è la difficoltà o il rifiuto di riconoscere “l’altra” come differente da sé e soggettività libera e autonoma. Non è un caso che proprio il pensiero femminista ci sproni da anni ad affrontare il valore delle differenze. Ciò che è differente da sé è “altro e ha pari dignità”. E visto che il mondo non è pensato su un pensiero neutro, ma maschile, l’oppressione della donna ha come fondamento il non riconoscimento di questa identità. Accade nei modelli di organizzazione del tempo, del lavoro, dei salari, dei servizi sociali. La violenza contro le donne nasce anche da qui: io uomo “non“ accetto questo tuo livello di autonomia, e visto che “io ti amo” tu mi appartieni. Non sei un’altra persona “pari“ a me. Anche il valore della “tolleranza” dunque non va bene. Anch’esso prevede gerarchie tra chi tollera e chi è tollerato. Ed è chi “tollera” che può decidere che “un margine di tolleranza” è stato superato. Questo rivoluzionario pensiero del valore delle differenze deve vivere ovunque, in ogni ambito della vita umana e ridisegnarne i rapporti, gli schemi sociali, le relazioni tra individui. Mai come oggi dunque è necessario investire sulla forza dirompente delle battaglie femministe. Francamente penso che solo così il tema della violenza contro le donne avrà una risposta adeguata. Solo così si può comprendere e dare pieno riconoscimento alla forza rivoluzionaria del pensiero femminista. Rivoluzionario perché liberando le donne cambia, in meglio, tutta la società. Scorciatoie non ce ne sono. Molti uomini vivono i passi in avanti compiuti in questi anni non come libertà ma come disagio personale e collettivo e anche per questo esplode la violenza. L’unica cosa da fare è, ripeto, quindi non fermarsi, non tornare indietro come qualcuno prova a fare. Bisogna casomai moltiplicare l’impegno e continuare a cambiare.