Alla Camera

La battaglia in difesa dell’autonomia del Centro Sperimentale di Cinematografia

La maggioranza, dopo i casi dell’Inail e dell’Inps, ha attaccato l’autonomia del Centro Sperimentale di Cinematografia facendo decadere l’attuale dirigenza e prevedendo la nomina del futuro Comitato Scientifico direttamente da parte dei ministeri. Un comitato scientifico che in questo caso era poco oltre la metà del suo mandato. Una forzatura inaudita e che tradisce una sete di occupazione degli spazi da parte della destra: uno spoil system anche laddove questo non sarebbe previsto. Ancora più inquietante se pensiamo che in gioco c’è l’indipendenza di un Centro d’eccellenza del panorama culturale Italiano. Per questo ho presentato alla Camera un Ordine del Giorno che chiedeva al governo di fermarsi e di espungere questa norma dal Decreto sulla Pubblica Amministrazione. La maggioranza ha deciso di bocciarlo e di procedere con l’approvazione del provvedimento che porterà  al cambio dei vertici entro 30 giorni. Noi continueremo a dirlo con chiarezza: in democrazia chi vince elezioni deve governare, ma non deve comandare. Sono due cose diverse e ci opporremo ogni volta che la destra sconfinerà nella seconda. (qui il mio intervento completo e il mio articolo sul tema per Fanpage.It.).

 Una riforma del fisco ingiusta

Dopo tre passaggi tra Camera e Senato si è delineata, con l’approvazione del 4 agosto, una delega al Governo in materia fiscale che ancora una volta mostra il vero volto di questa destra. Da una parte continua l’attacco alla progressività fiscale, un principio della nostra costituzione che la maggioranza vuole mettere sempre più  in discussione per inseguire la chimera della Flat Tax, dall’altra la maggioranza prosegue nel creare nuove zone franche per l’evasione fiscale: con un Emendamento al Senato passa un nuovo scudo per i capitali finora nascosti all’estero, con la cancellazione delle conseguenti sanzioni penali e amministrative. Tutto questo è particolarmente ingiusto se pensiamo che nei giorni scorsi è arrivato a decine di migliaia di persone l’SMS di cessazione del Reddito di Cittadinanza. Si strizza l’occhio agli evasori e si colpiscono i più poveri. Una vergogna. Qui il dossier preparato dal Gruppo Parlamentare del Partito Democratico.

Continuano i ritardi sul PNRR e altre scelte sbagliate del Governo

La destra continua a accumulare ritardi e fare scelte di revisione del Piano in aperto contrasto con quanto servirebbe oggi al Paese. Martedì scorso abbiamo incalzato la maggioranza e il Ministro fitto in aula con una risoluzione che chiedeva un cambio di rotta. Non è pensabile che proprio mentre l’Italia avverte gli effetti della crisi climatica in tutta la loro violenza con Incendi, grandinate straordinarie, caldo record…la scelta del Governo sia proprio quella di rivedere al ribasso gli investimenti per la messa in sicurezza del territorio e il contrasto al dissesto idrogeologico. Un taglio di circa 13 miliardi di euro che impedirà la realizzazione di centinaia di progetti degli enti locali, progetti in molti casi già avviati per i quali verranno meno le coperture in corso d’opera. Una follia, tanto più se consideriamo che a tutto ciò si aggiunge anche una compressione delle risorse dedicate alla sanità: ad esempio si passa dalla previsione della realizzazione di 1350 Case della comunità a meno di mille interventi, si stabilisce la riduzione delle Centrali operative territoriali e degli Ospedali di comunità, si riducono i progetti di transizione digitale (telemedicina, digitalizzazione); si riducono anche gli interventi previsti alla componente 2, ad esempio per l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, e quelli antisismici nelle strutture ospedaliere.

Servizi pubblici e tutela del territorio sono tra le principali emergenze del nostro paese e la destra, non votando la nostra risoluzione, conferma ancora una volta di non voler sfruttare miliardi di investimenti che il Centrosinistra aveva faticosamente negoziato con le istituzioni europee. Un danno per i cittadini e un danno alla credibilità del paese.

In Commissione

In queste settimane di lavoro in Commissione abbiamo presentato un’interrogazione al ministro della Cultura Sangiuliano riguardo la chiusura della sede di Roma dell’Archivio di Stato avvenuta il 17 Luglio. Abbiamo chiesto al Governo di assicurare la piena fruizione del patrimonio dell’archivio individuando dei locali alternativi disponibili. Chiediamo inoltre al Ministro di fare opportune verifiche su tutto il territorio nazionale per poter prevenire, ove necessario, queste chiusure con delle soluzioni alternative già predisposte, senza dover così compromettere per diverso tempo l’accessibilità al patrimonio. (Qui il testo completo della nostra interrogazione).

Ad oggi purtroppo il ministro Sangiuliano non ha ancora risposto alla nostra Interrogazione.

 

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